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Espulsione diretta dall’albo per il prestanome di studi professionali (con pubblicazione del nome a mezzo stampa) e sequestro di tutti gli strumenti di lavoro. Queste le modifiche che troveranno spazio all’interno del ddl per il contrasto all’esercizio abusivo delle profesisoni, al vaglio della commissione giustizia della camera, che prevede, attraverso una modifica all’art. 348 c.p., l’innalzamento da sei mesi a due anni della reclusione e una multa fino a 50 mila euro e non più 500 per chi esercita senza titolo una professione regolamentata. Dopo uno stand by di qualche mese a seguito dell’approvazione in prima lettura del ddl da parte del senato nella primavera scorsa, ripartono i lavori al testo che porta la firma di Giuseppe Marinello (Ap). E concluse le audizioni al testo ecco che il prossimo passo si appresta ad essere quello di pensare alle modifiche da apportare. «L’impianto normativo licenziato da senato è estremamente positivo», ha spiegato Alessandro Pagano (Ap), relatore al testo per la commissione giustizia, «ora non resta che apportare qualche modifica che completi il percorso e che è stata sollecitata dalle categorie interessate». Si stringe, quindi, ancora di più il cerchio intorno, non solo a chi esercita abusivamente una professione regolamentata, ma anche ai soggetti che collaborano con chi esercita abusivamente l’attività. Per questa specifica categoria, infatti, l’idea è quella di prevedere l’espulsione dall’albo di appartenenza e il sequestro di tutti gli strumenti di lavoro (oltre alla pubblicazione a mezzo stampa dei dati personali). Misura, quest’ultima, al momento solo prevista per chi esercita la professione. «Modifiche», ha sottolineato Pagano, «che ci sentiamo in dovere di tenere in debita considerazione senza che tempi si allunghino. Salvo intoppi parlamentari, infatti, a breve dovremo riuscire a far partire la discussione generale in commissione».
(Fonte: ItaliaOggi)