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Interpelli certi e semplificati


Fisco Ordine Informa

Resta obbligatorio l’interpello che limita il riporto a nuovo delle perdite nell’ ambito di operazioni di fusione o di cambio attività e della compagine sociale. Nonché nel caso in cui si vogliano dedurre, al ricorrere di particolari condizioni, le minusvalenze sulle partecipazioni societarie che non hanno i requisiti Pex. Nelle altre ipotesi, quale per esempio quelle sulle società di comodo, l’interpello non sarà obbligatorio. In ogni caso, comunque, i termini per le risposte saranno tassativi anche nei casi in cui la richiesta sia legata alla richiesta del superamento di alcune penalizzazioni previste dalle norme. Le risposte rese da parte dell’Agenzia delle entrate non saranno impugnabili ad eccezione di quelle che richiedono la rimozione di alcuni limiti che, in ogni caso, si impugnano congiuntamente con l’atto impositivo.
Sono questi alcuni degli aspetti di maggiore rilievo del decreto che contiene la riforma complessiva del diritto di interpello nonché alcuni interventi in materia di contenzioso tributario e che è stato vagliato in seconda lettura dal consiglio dei ministri di ieri dopo il passaggio nelle commissioni parlamentari (il via libera definitivo è atteso tra un paio di settimane).

La riforma dell’interpello. Va dato atto al legislatore di avere razionalizzato la disciplina del diritto di interpello, eliminando di fatto quella previsione di obbligo generalizzato soprattutto nei casi in cui si verteva in materia anti elusiva che, spesso, era frutto della sola interpretazione dell’amministrazione finanziaria. Basti pensare, per esempio, al caso delle società di comodo. Più in particolare, nell’ambito della riforma vengono individuate alcune categorie di interpelli:

– quello interpretativo delle disposizioni tributarie,

– quello per la valutazione dell’esistenza dei requisiti per l’adozione di alcuni regimi tributari,

– quello specifico per l’abuso del diritto,

– quello finalizzato al superamento di alcuni limiti posti dal sistema con norme che non consentono, ad esempio, il riporto a nuovo delle perdite. 

(Autore: Duilio Liburdi) 

(Fonte: ItaliaOggi) 

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