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Studi di settore più semplici


Fisco

Studi di settore, è arrivato il tempo di semplificare i modelli e rivedere gli indicatori di coerenza. Anche il percorso che dovrà portare al varo dei nuovi correttivi anticrisi, da applicare agli studi di settore dell’anno 2015, necessita di alcune rivisitazioni. È questo, in estrema sintesi, il contenuto emerso nel corso dell’ultima riunione della commissione degli esperti tenutasi lo scorso 2 dicembre 2015 a Roma per approvare la revisione di 70 studi di settore.
Per quanto attiene al processo di semplificazione le associazioni e gli ordini professionali che fanno parte della commissione degli esperti hanno ribadito la necessità di introdurre una forte semplificazione dei modelli degli studi di settore con una drastica riduzione del numero dei dati e delle informazioni richiesti. Occorrerebbe sfoltire i modelli degli studi di settore eliminando tutti i dati richiesti che non siano rilevanti ai fini della formazione dei gruppi omogenei e della stima dei ricavi e compensi. L’operazione di semplificazione dovrebbe essere condotta in modo tale da non far perdere però allo strumento di accertamento induttivo efficacia in termini di precisione nella stima dei ricavi e dei compensi ai fini della congruità.

Quella della semplificazione dei modelli è una questione che viene da molto lontano e che, almeno fino ad ora, non è stata mai veramente affrontata. Si pensi che addirittura la commissione Rey, che nel lontano 2008 condusse uno studio approfondito sulle criticità degli studi di settore per conto dell’allora ministro Vincenzo Visco, aveva indicato come necessaria e urgente la semplificazione e lo sfoltimento delle informazioni e dei dati richiesti nel modelli degli studi di settore per evitare un effetto di «rigetto» dello strumento stesso da parte dei contribuenti.

(Autore: Andrea Bongi)

(Fonte: ItaliaOggi) 

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