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Dopo l’entrata in vigore della nuova legge sulla carta di circolazione, che vieta la diversa intestazione tra patente del conducente e libretto del veicolo, la domanda resta per tantissimi utenti: si può prestare l’auto ai famigliari senza incorrere nelle altissime sanzioni pecuniarie?
Nei giorni scorsi, si è alzato un vespaio all’approssimarsi della scadenza di lunedì scorso 3 novembre, in relazione alla circolare emanata nel mese di luglio dal ministero delle Infrastrutture e del Trasporti.
Si tratta, nello specifico, della circolare 15513 diffusa lo scorso 10 luglio 2014, pubblicata al fine di illustrare le novità in arrivo sulla carta di circolazione, conseguenti all’obbligo di aggiornamento così come introdotto all’articolo 94/4-bis del codice della Strada.
Una circolare, che, però, non ha mancato di gettare nel panico milioni di utenti, preoccupati di doversi recare alla motorizzazione più vicina per aggiornare il libretto dell’auto in uso al figlio, al coniuge, al nipote e così via.
L’aspetto della concessione gratuita ai famigliari è una delle ragioni principali che hanno creato lo scompiglio di giorni scorsi e, anche per questo motivo, il Ministero si è trovato costretto a intervenire con alcuni chiarimenti in merito alle disposizioni della circolare. Del resto, le salatissime sanzioni previste – da 705 a oltre mille euro – davano un argomento di ulteriore timore agli utenti della strada alle prese con a nuova legge ministeriale.
Oltre ai chiarimenti, poi, lo scorso 31 ottobre il ministero è intervenuto con un’ulteriore circolare, che tratta particolarmente proprio il tema dell’auto in prestito a un parente stretto.
Chi è escluso e chi no
Va specificato in modo chiaro: dal 3 novembre, nulla è cambiato per chi concede un’auto in prestito a un famigliare. L’uso promiscuo del mezzo è consentito e non andrà regolamentato con aggiornamenti, integrazioni al libretto o comunicazioni al dipartimento dei Trasporti.
Un’altra esclusione, poi, riguarda gli utilizzatori di veicoli adibiti a trasporto professionale di persone e cose, così come gli stessi famigliari conviventi che abbiano a disposizione un veicolo di famiglia. Resta, comunque, chiarisce il ministero, la possibilità di utilizzo promiscuo tra non conviventi, esente dal’obbligo di aggiornamento della carta dei veicolo, purché il conducente sia in legame di parentela con il proprietario. “Nessuna norma – mette in chiaro la nuova circolare – impedisce l’utilizzo di un veicolo a titolo di cortesia”.
Così, a dovere regolarizzare la propria posizione, saranno tutti gli automobilisti che utilizzino un’auto non propria per oltre 30 giorni afferenti alle altre categorie. Si tratta di disposizioni non retroattive, dunque, valide a partire proprio dallo scorso 3 novembre. Resta meno di un mese di tempo per mettersi in regola, dopodiché scatteranno le sanzioni di 705 euro, cifra che andrà versata dal proprietario e non dal conducente, specifica il ministero.
(fonte: LeggiOggi.it)