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Le imprese non saranno più obbligatoriamente tenute a pagare una cauzione per ottenere la sospensiva nei giudizi in materia di appalti. Salta infatti il vincolo che imponeva ai giudici amministrativi di subordinare l’efficacia della misura cautelare al pagamento di una somma di denaro. Ora la decisione è rimessa alla discrezionalità del collegio giudicante che potrà richiedere la prestazione della cauzione, ma potrà anche esonerare l’impresa da un esborso economico immediato che spesso costringe gli operatori a chiedere una fideiussione alle banche. Il parziale dietrofront sulla misura del dl 90/2014 che allo scopo di accelerare i giudizi in materia di appalti rischiava però di prestare il fianco a forti dubbi di costituzionalità (per evidente compressione dei diritti di difesa) è contenuto tra le pieghe dei primi emendamenti depositati in commissione affari costituzionali dal relatore Emanuele Fiano (Pd).
La proposta di modifica non solo rende facoltativa quella che era una prestazione obbligatoria a carico delle imprese, ma ne circoscrive l’importo stabilendo che non possa superare lo 0,5% del valore dell’appalto. Una misura, evidentemente dissuasiva, che si affianca all’altra che consente di condannare la parte soccombente al pagamento dell’1% del valore dell’appalto qualora il giudice ravvisi che si è trattato di una lite temeraria.
(Fonte: ItaliaOggi)