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Assemblea dei Consigli Provinciali – Roma, 29 e 30 novembre 2013


Ordine Informa

E’volta ormai al termine la due giorni di intensi lavori che ha visto, sul palco del Grand Hotel Plaza di Roma, alternarsi i Dirigenti della categoria ai vari Onorevoli, da Cesare Damiano a Maurizio Sacconi, per terminare con l’attuale Ministro del Lavoro Enrico Giovannini.
Ognuno degli intervenuti ha analizzato la realtà, dal proprio punto di vista, affrontando le specifiche tematiche della funzione assegnatagli. Dai singoli interventi è comunque emersa l’esigenza di un’attiva partecipazione al rilancio dell’economia da parte dei tecnici tra i quali, nella ricerca delle soluzioni per il mondo del lavoro, emergono inevitabilmente, per le loro profonde conoscenze e competenze, i Consulenti del Lavoro.
Il Presidente Marina Calderone, ha aperto i lavori, che hanno visto la partecipazione dei circa seicento Dirigenti provinciali di Categoria, spostando subito l’attenzione al Festival del lavoro del 2014 dove si proporrà una riflessione sul riordino della normativa in materia di lavoro per arrivare a un testo unico ragionato, in cui non ci siano più norme anacronistiche, superate, che non creano occupazione.
E’ subito seguita la replica del ministro del Lavoro, Enrico Giovannini che nel suo intervento ha affermato che il riordino della normativa in materia di lavoro “deve essere portato avanti. Noi, riferendosi a tutta la compagine governativa, già abbiamo cercato con il decreto legge di giugno di semplificare alcuni aspetti, dobbiamo continuare su questa operazione”, proseguendo nel suo intervento, il ministro ha affermato che “visto che i consulenti del lavoro sono vicini alle aziende possono svolgere diverse ruoli. Naturalmente, di aiutare le aziende a capire meglio la legislazione con le opportunità che offre, e dall’altro lato di riuscire a passare ai legislatori le informazioni su come migliorare la legislazione stessa. I consulenti del lavoro possono svolgere -conclude- una funzione fondamentale di ‘cerniera’ ma anche di servizio per migliorare la competitività del Paese”.
A seguire l’On. Cesare Damiano (Pd), presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati, “i consulenti svolgono sempre un ruolo di ‘cerniera’ tra l’impresa e il lavoratore. E infatti è sbagliato dare l’idea di una categoria come questa che sia soltanto legata all’interesse dell’impresa. Il consulente, infatti, ha anche a cuore ovviamente il destino del lavoratore”. “Il problema -spiega Damianio- è far funzionare bene l’impresa, snellire la burocrazia, dare i consigli giusti, per lo sviluppo, per l’occupazione, per il benessere, per l’utile dell’impresa. Io penso che i consulenti del lavoro siano proprio l’anello di congiunzione tra le ragioni degli uni e degli altri”. Nel prosieguo del suo intervento, il Damiano, sottolinea che la Riforma Fornero va corretta in modo robusto,sia in materia del lavoro che di pensioni.
“In materia di pensioni, l’ex ministro del lavoro, afferma che la legge Fornero ha creato una categoria di nuovi poveri: gli esodati. Bisogna sfatare la notizia che in Italia si va in pensione a 50 anni; con le riforme Damiano-Sacconi eravamo in ordine visto che si prevedevano almeno 61 anni per andare in pensione. Con la Fornero, invece, si é arrivati a 67 in modo controproducente, ammazzando l’occupazione giovanile. Ciò- ha continuato Damiano- crea incertezza, porta i cittadini ad essere prudenti, non si spende e quindi la legge diventa recessiva. Possibile che il debito debbono pagarlo i pensionati? Per correggere c’é un solo modo: introdurre un criterio di flessibilità nel sistema dando la possibilità di scegliere a che età andare in pensione, tra 62 e 70 anni. Per ogni anno anticipato di pensione, rispetto ai 70anni, il pensionato dovrà rinunciare ad una percentuale sulla pensione finche non raggiunge l’etá limite.” Sull’occupazione Damiano individua la necessità di dover credere nei giovani, attraverso l’ingresso nel mondo del lavoro col contratto apprendistato lungo per poi stabilizzarlo.
Il Senatore Maurizio Sacconi, presidente della commissione lavoro del senato, intervenendo, a seguito del collega Damiano, lancia un appello chiedendo di liberarci delle ideologie di ieri, per tornare alla dimensione naturale del rapporto di lavoro, una dimensione che è quella tipica delle piccole imprese. “In questo concetto si innesta il ruolo di terzietà delle professioni e voi consulenti operate nel vivo di una società che per farcela ha bisogno di scoprire propria autonomia”. Segue il Ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, che sottolinea la collaborazione tra la categoria e il Dicastero del Lavoro, rilanciando una maggiore e proficua attività con i Consulenti del Lavoro.”C’é molto da fare per portare diverse imprese al livello dell’efficienza – ha sottolineato Giovannini- perché c’é una parte del mondo imprenditoriale che non é pronta per reggere la competitività e il decreto di giugno é stata una risposta alle prime emergenze”. Sull’analisi dell’attuale emergenza dell’occupazione, il Ministro ha evidenziato il livello minimo di apprendisti sul monte occupati attuali. “Il futuro- ha continuato il Ministro del Lavoro – vede in primo piano lo sviluppo dell’apprendistato, soprattutto sui percorsi di alternanza scuola-lavoro e dell’orientamento” in un ottica, comunque, di regolarità dei rapporti di lavoro e delle buone pratiche in materia di sicurezza sul lavoro. Il Ministro, in conclusione, interviene anche in merito al rapporto tra poteri centrali e poteri periferici sottolineando che “non funziona e che va cambiata la Costituzione”, affinché tale equilibrio si ristabilisca.
Al Ministro ed agli Onorevoli Damiano e Sacconi seguono i lavori interni alla categoria che vedono alternarsi gli interventi dei Consiglieri Nazionali. Alfio Catalano, Consigliere del Consiglio nazionale dell’Ordine e responsabile dell’Organismo di Mediazione di categoria affronta il tema della Mediazione al centro della formazione. Con il ritorno dell’obbligatorietà della mediazione civile diventa importante, per la categoria, continuare a puntare sulla formazione. A seguire Anna Maria Giacomin, Tesoriere Consiglio Nazionale dell’Ordine, che illustra all’Assemblea dei CPO il sito dedicato alle donne professioniste nato dalla Commissione pari opportunità, come valore aggiunto per la Community. Il Consigliere Sergio Stelitano, interviene per illustrare il progetto ASSE.CO. in materia di asseverazione di conformità dei rapporti di lavoro che vedrà coinvolti nei prossimi mesi i colleghi. L’asseverazione permetterà di captare la meglio la realtà delle aziende clienti che i Cdl conoscono molto bene. Per rimanere sul mercato c’era la necessità di ricercare uno standard di asseverazione che si adattasse alla clientela e che tenesse conto degli aspetti retributivi e contributivi. Segue l’intervento del segretario del CNO, Sergio Giorgini, che, nel corso del suo intervento di illustrazione del nuovo regolamento sulla FCO, sottolinea come la formazione continua obbligatoria non riguardi il solo professionista, ma sia una garanzia per tutta l’utenza. Il professionista è il soggetto terzo che garantisce, prima con l’abilitazione e poi con la formazione, il consumatore. Il Vice Presidente Consiglio Nazionale Ordine, Vincenzo Silvestri, illustra il nuovo regolamento dei Consigli di disciplina, in fase di pubblicazione sul bollettino del Ministero della Giustizia, spiegando alla platea quelli che sono i principi di costituzione e di funzionamento in ossequio al principio delle divisione tra funzioni amministrative e disciplinari. Nel concludere il suo intervento ha ribadito che, secondo quanto stabilito dalla Riforma delle Professioni, ai consigli di disciplina territoriali sono stati affidati i compiti di istruzione e decisioni in merito alle questioni disciplinari riguardanti gli iscritti all’albo. Mentre Rosario De Luca, Presidente Fondazione Studi, illustra l’apporto che darà ai colleghi per la gestione del presente e per pianificare il futuro. Si sta, infatti, delineando il contributo che daremo al Congresso che si svolgerà a Fiuggi assieme al Festival del lavoro. Le novità e i cambiamenti che interessano i Cdl sono oggetto di esame da parte della Fondazione, ogni giorno al fianco dei colleghi. De Luca annuncia che Fondazione studi organizzerà per gennaio i corsi seminariali per i dirigenti dei Consigli provinciali su parametri, formazione continua, riscossione quote, praticantato, stp, comunicazione istituzionale e di ruolo. Si susseguono gli interventi di Andrea Pozzatti, referente per la comunicazione della Fondazione Studi
Pozzatti, che illustra alla platea il progetto pensato per il Congresso nazionale di giugno 2014. Si tratta di far comprendere alle nostre aziende clienti tutte le opportunità e tutti i servizi di cui possono beneficiare per arrivare al cambiamento ormai necessario, e Mauro Capitanio, Presidente Fondazione Lavoro che sottolinea l’importanza della Fondazione da lui rappresentata perché crea opportunità per i colleghi per selezione , intermediazione e formazione gratuita tramite 0,30, tirocini e formazione previdenziale. Avviandosi alla conclusione interviene Francesco Longobardi, presidente ANCLSU, che sottolinea che tra il Sindacato, il CNO e l’ENPACL prosegue una sintonia che non finirà, poiché basata sui fatti e non sulle chiacchiere e che l’Assemblea è sempre una ottima occasione di confronto con i colleghi e con i dirigenti sui temi di stretta attualità, primo fra tutti la formazione continua. Solo con la formazione specialistica, infatti, possiamo competere sul mercato, creando il solco con i tanti abusivi.

E per quanto riguarda la crisi economica il Presidente pone l’accento sul ruolo della categoria che accompagna ogni giorno aziende e lavoratori nel governo dei cedimenti imprenditoriali ed occupazionali. In ultimo ma certamente non per importanza l’intervento di Alessandro Visparelli, Presidente ENPACL, che afferma che l’Ente di previdenza sarà sostegno e forza dei Consulenti del lavoro. Il presidente dell’Ente riferisce che l’assemblea dei delegati ha approvato, il 21 novembre u.s. il nuovo regolamento nel quale è stato introdotto il nuovo calcolo per i montanti delle nostre pensioni.
Conclude come di consueto i lavori della due giorni romana, la Presidente Marina Calderone, sottolineando che l’evento assembleare fa parte del consolidato approccio, avviato da alcuni anni dal Consiglio Nazionale, di coinvolgere la base nell’affrontare, discutere e determinare le scelte di categoria. Una concertazione, dunque, che ha contribuito ad ottenere i grandi risultati che finora i consulenti del lavoro hanno raggiunto e che vedono la professione protagonista nel campo del lavoro in particolare, e proiettata verso nuovi scenari professionali. Una professione che affianca sempre più imprese e pubblica amministrazione per affrontare le problematiche quotidiane. Un’attività sussidiaria per lo Stato per contribuire alla crescita del nostro Paese ed un’attività consulenziale per consentire alle imprese, ma anche a lavoratori e contribuenti, di assumere delle scelte consapevoli e provenienti da soggetti che offrono precise garanzie professioni e morali. Con la stesura dei regolamenti sui Consigli di disciplina e Formazione, al centro del dibattito dell’Assemblea, continua il recepimento di quanto previsto dalle norme in materia di riforma degli ordini professionali contenute nel D.L.138/2011, convertito dalla legge 148/2011 e dal relativo D.P.R. 137/2012. Ricordiamo, infatti, che tali provvedimenti hanno profondamente riscritto le regole per l’esercizio delle attività professionali costituzionalmente riconosciute e la cui disciplina è regolata da una legge dello Stato e sono quindi costituite in ordini e collegi. Regole per la verità che non hanno trovato impreparati i professionisti e, soprattutto, i consulenti del lavoro. La disciplina relativa all’attività professionale già prevedeva, infatti, diverse disposizioni contenute nei provvedimenti del 2011 e 2012. Si è così reso necessario procedere talvolta ad aggiustamenti ed adeguamenti alla luce del mutato contesto legislativo ed anche del tempo trascorso dalle precedenti regole. L’Assemblea ha discusso di due importanti regolamenti: l’uno sulla formazione continua e l’altro sulle commissioni di disciplina. Entrambi i regolamenti si trovano in una fase molto avanzata, in particolare, i testi concordati sono stati inviati per il necessario parere dei Ministeri vigilanti, il dicastero del Lavoro e quello della Giustizia, per poi giungere l’apposita delibera del Consiglio Nazionale. Sulle nuove modalità di gestione dei procedimenti disciplinari attraverso gli istituendi consigli di disciplina, le nuove procedure prevedono che le azioni nei confronti degli iscritti non verranno più svolte dai consigli provinciali ma dai citati consigli di disciplina che saranno collocati a livello territoriale, ma saranno composti da soggetti diversi dai dirigenti degli ordini provinciali. Dunque, la novità sarà la netta separazione di funzioni tra Ordini provinciali e Consigli di disciplina. Per quanto concerne il nuovo regolamento sulla formazione continua, viene confermato il periodo biennale di valutazione ed il numero di crediti necessari per la regolarità. La novità è invece costituita dall’introduzione del cd. debito formativo nel biennio di valutazione, ovvero la possibilità di recupero nel biennio successivo, fino ad un massimo di nove crediti. Risulta poi elevata al 40% la quota dei crediti conseguibili nella modalità e-learning. In ossequio alle previsioni dell’articolo 7 del D.P.R.137/2012, è stata eliminata la possibilità di richiedere l’esonero, mentre sarà possibile in casi eccezionali richiedere la sospensione degli obblighi. Le novità si aggiungono a quelle dei mesi scorsi. Si ricorda, a tal proposito, che nella primavera scorsa sono giunti in porto altri due istituti importantissimi per i consulenti: i parametri per la determinazione dei compensi dovuti ai consulenti del lavoro nel caso di liquidazione giudiziale e la disciplina delle società professionali. Temi che hanno visto protagonista in prima persona il lo stesso Presidente Marina Calderone che è tra l’altro stata confermata alla guida del Comitato unitario delle professioni (CUP) e che ribadisce che i professionisti sono pronti a dare il loro contributo in questo momento di crisi economica. “Dobbiamo puntare sulla sussidiarietà, sulle risorse e sulle funzioni che i professionisti possono mettere a disposizione”.

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