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Il bonus da 80 euro in busta paga sarà per sempre. Nessuna estensione invece per la platea dei soggetti beneficiari dell’agevolazione fiscale. È questo, in estrema sintesi, l’intervento previsto dalla bozza della legge di Stabilità per il 2015 relativamente al c.d. bonus irpef per i titolari di redditi di lavoro dipendente ed assimilato.
Se non vi saranno quindi variazioni durante l’iter parlamentare della manovra l’agevolazione fiscale è destinata ad assumere un ruolo strutturale e duraturo nel panorama delle detrazioni a favore dei contribuenti sopra ricordati. Tecnicamente infatti la bozza della legge di stabilità per il 2015 si limita a riproporre, con decorrenza dal 1° gennaio 2015, le stesse disposizioni introdotte nell’ articolo 13 del Tuir dal dl n. 66/2014.
Oltre alla conferma delle categorie di contribuenti che potranno beneficiare del bonus di 80 euro, la bozza della legge di Stabilità 2015 conferma anche le regole di determinazione del bonus stesso in funzione del reddito complessivo percepito.
L’agevolazione massima, pari proprio all’ importo di 80 euro al mese, verrà dunque corrisposta soltanto ai titolari di redditi complessivi non superiori a 24 mila euro, mentre si ridurrà proporzionalmente, fino a scomparire del tutto, per i titolari di redditi complessivi compresi fra 24 e 26 mila euro.
Come già anticipato la messa a regime dell’agevolazione in busta paga non ha portato con sé anche l’ampliamento della platea dei contribuenti beneficiari. Restano pertanto a bocca asciutta i pensionati, i titolari di partita Iva e più in generale i c.d. incapienti. L’ampliamento era stato più volte riconosciuto come auspicabile da parte dello stesso esecutivo al fine di rimuovere situazioni di disparità di trattamento che poco si giustificano dal punto di vista sociale. Evidentemente su questa partita hanno giocato un ruolo determinante le risorse disponibili che il governo ha deciso di dirottare su altri fronti.
(Fonte: ItaliaOggi)