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Come fare per versare i contributi volontari all’INPS e perfezionare la contribuzione o incrementare la pensione.
Versare i contributi volontari all’INPS serve a perfezionare i requisiti di assicurazione e di contribuzione necessari per il diritto alla pensione oppure a incrementare l’importo della pensione stessa qualora siano già stati perfezionati i requisiti contributivi richiesti.
Per poter versare i contributi volontari, occorre la previa autorizzazione dell’INPS. Quest’ultima è concessa a condizione che l’istante abbia cessato o interrotto l’attività lavorativa.
L’autorizzazione ai versamenti volontari può inoltre essere concessa anche se il rapporto di lavoro (subordinato o autonomo) non è cessato nel caso di:
– sospensione dal lavoro, anche per periodi di breve durata se tali periodi sono assimilabili alla interruzione o cessazione del lavoro ( aspettativa per motivi di famiglia, ecc… );
– sospensione o interruzione del rapporto di lavoro previsti da specifiche norme di legge o disposizioni contrattuali successivi al 31.12.1996 (congedi per formazione, congedi per gravi e documentati motivi familiari, aspettativa non retribuita per motivi privati o malattia, sciopero, interruzione del rapporto di lavoro con conservazione del posto per servizio militare, ecc….) in alternativa alla possibilità di riscatto;
– attività svolta con contratto di lavoro part-time, se effettuati a copertura o ad integrazione dei periodi di attività lavorativa svolta a orario ridotto;
– integrazione dei versamenti per attività lavorativa svolta nel settore agricolo con iscrizione per meno di 270 giornate complessive di contribuzione effettiva e figurativa nel corso dell’anno.
Possono richiedere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria anche i lavoratori iscritti alla gestione separata.
L’autorizzazione, una volta concessa, vale per sempre e i versamenti volontari, anche se interrotti, possono essere ripresi in qualsiasi momento senza dover presentare una nuova domanda.
Qualora l’assicurato, già autorizzato alla prosecuzione volontaria, riprenda l’attività lavorativa può richiedere, entro 180 giorni dalla data di cessazione di quest’ultima, la rideterminazione del contributo in relazione alle retribuzioni o ai redditi percepiti a seguito della nuova attività.
I contribuiti volontari, versati per sè e per i familiari a carico, possono essere indicati tra gli “oneri deducibili” in sede di dichiarazione dei redditi.
Chi può versare i contributi volontari
L’INPS può autorizzare alla prosecuzione volontaria della contribuzione i seguenti soggetti:
– lavoratori subordinati, anche agricoli, iscritti al Fondo Pensioni lavoratori dipendenti;
– coltivatori diretti, coloni e mezzadri (lavoratori agricoli autonomi) iscritti alla gestione speciale CD/CM;
– artigiani ed esercenti attività commerciali iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
– liberi professionisti, purché non iscritti all’apposita Cassa di previdenza o ad altre forma di previdenza obbligatoria;
– pensionati titolari di assegno ordinario di invalidità ovvero di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità);
– lavoratori parasubordinati, iscritti alla gestione separata;
– lavoratori iscritti ai Fondi speciali di previdenza, amministrati dall’Inps, sostitutivi (telefonici, elettrici, volo, imposte di consumo) ed esclusivi dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti.
Chi non può versare i contributi volontari
L’INPS non concede invece l’autorizzazione qualora il richiedente, all’atto della domanda, sia:
– titolare di pensione diretta (con esclusione dell’assegno ordinario di invalidità) concessa nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti ovvero in una della gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
– titolare di trattamento pensionistico diretto erogato da forme di previdenza obbligatoria non gestite dall’Inps (per esempio Cassa di previdenza dei liberi professionisti);
– iscritto in una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi anche se l’autorizzazione è richiesta nel Fondo Pensioni lavoratori dipendenti.
Quando sono utili i contributi volontari
I contributi volontari utili per coprire i periodi sostanzialmente scoperti da contribuzione durante i quali il lavoratore:
– non svolge alcun tipo di attività lavorativa dipendente o autonoma (compresa quella parasubordinata);
– ha chiesto brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio;
– ha stipulato un contratto part-time (orizzontale o verticale).
Come fare per versare i contributi volontari
La domanda di autorizzazione al versamento dei contributi volontari può essere inviata all’INPS esclusivamente in via telematica attraverso uno dei seguenti canali:
– portale internet dell’INPS – avvalendosi dei servizi on line accessibili direttamente dal cittadino;
– contact center integrato – chiamando il numero 803164 gratuito da rete fissa o il numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico;
– patronati e tutti gli intermediari dell’Istituto – usufruendo dei servizi telematici offerti dagli stessi.
Per ottenere l’autorizzazione, l’assicurato deve possedere uno dei seguenti requisiti:
– almeno 5 anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili) indipendentemente dalla collocazione temporale dei contributi versati;
– almeno 3 anni di contribuzione nei cinque anni che precedono la data di presentazione della domanda.
I requisiti richiesti, per ottenere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria, devono essere perfezionati con la contribuzione effettiva (obbligatoria e da riscatto), escludendo la contribuzione figurativa a qualsiasi titolo accreditata.
L’autorizzazione alla prosecuzione volontaria è concessa dal:
– primo sabato successivo alla data di presentazione della domanda, per la generalità dei lavoratori dipendenti;
– primo giorno del mese in cui è stata presentata la domanda, nel caso di lavoratori autonomi (artigiani e commercianti).
Se la domanda viene presentata prima della cessazione dell’attività lavorativa dipendente o autonoma, la decorrenza è fissata rispettivamente dal primo sabato successivo alla cessazione del rapporto di lavoro subordinato ovvero dal primo giorno del mese successivo alla cancellazione dagli elenchi per gli artigiani e i commercianti.
È possibile effettuare i versamenti volontari per i periodi che si collocano temporalmente nel semestre antecedente la data di presentazione della domanda, solo se non sono già coperti da altra contribuzione.
Come e quando versare i contributi volontari
Una volta ottenuta l’autorizzazione, i contributi volontari possono essere versati:
– tramite bollettino MAV che può essere pagato in una qualsiasi banca senza commissioni aggiuntive. Il bollettino Mav può essere richiesto, stampato e modificato, collegandosi al sito Internet www. inps.it, Portale Pagamenti – Versamenti Volontari
– online sul sito Internet www.inps.it, utilizzando la carta di credito.
– telefonando al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, utilizzando la carta di credito.
È possibile effettuare una copertura contributiva per periodi inferiori al trimestre versando un importo ridotto (dichiarando i dati da sostituire all’operatore, se il pagamento avviene per telefono o utilizzando la procedura a disposizione sul sito Internet per pagamenti on line o per generare un nuovo MAV stampabile).
Il versamento dei contributi volontari deve essere effettuato:
– per i periodi arretrati (compresi tra la data di decorrenza dell’autorizzazione e il trimestre immediatamente antecedente a quello relativo al primo bollettino Mav prestampato): entro il trimestre solare successivo a quello di ricezione del provvedimento di accoglimento della domanda;
– per i periodi correnti (per i quattro trimestri di ogni anno): entro il trimestre solare successivo a quello di riferimento. Ad esempio, per coprire il primo trimestre (gennaio-febbraio-marzo) il versamento deve essere effettuato entro il 30 giugno.
I contributi volontari a copertura dei periodi scoperti di contribuzione che si collocano nel semestre antecedente la data di decorrenza dell’autorizzazione devono essere versati con le stesse modalità previste per il versamento degli arretrati ed unitamente agli stessi.
I versamenti effettuati oltre i previsti termini di scadenza sono nulli e rimborsabili.
Importo dei contributi volontari
Per i lavoratori dipendenti, l’importo del contributo dovuto è settimanale e viene calcolato sulla base delle ultime 52 settimane di contribuzione obbligatoria anche se non collocate temporalmente nell’anno immediatamente precedente la data di presentazione della domanda.
Per i lavoratori autonomi (artigiani e commercianti), l’importo del contributo dovuto è mensile e viene determinato sulla media dei redditi da impresa denunciati ai fini Irpef negli ultimi 36 mesi di contribuzione precedenti la data della domanda.
Per i coltivatori diretti, l’importo del contributo è settimanale e viene determinato sulla base della media dei redditi degli ultimi tre anni di lavoro. Non può comunque essere inferiore a quello previsto per i lavoratori dipendenti.
(Fonte: INPS)