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Debiti inferiori a 300 euro, Equitalia li cancella


Ordine Informa

Sanatoria “di fatto” sulla riscossione: non ci saranno più controlli per i piccoli debiti.
Equitalia “cancella” il debito a chi ha ricevuto vecchie cartelle non superiori a 300 euro di importo. Non verrà considerata la sommatoria delle cartelle ricevute, ma il singolo importo. Per esempio, se Mario Rossi ha ricevuto 10 cartelle da 299 euro l’una, rientrerà nella nuova “sanatoria”.
Se l’importo sembra basso, si pensi che esso rappresenta circa il 70% delle posizioni ancora aperte nella riscossione locale.
La previsione è stata appena approvata dalla Camera, con un emendamento alla legge di Stabilità, che andrà così a integrare il nuovo “piano di gestione” degli arretrati dell’Agente di riscossione. Non era tuttavia presente nelle prime versioni del provvedimento e finora è passato sotto silenzio.
Di cosa si tratta?
Come noto, Equitalia è chiamata a riscuotere i crediti per conto dell’Erario e di altri enti come l’Inps, i Comuni, ecc.
Ogni tre anni, pertanto, l’Agente per la riscossione dovrebbe inviare all’ente creditore un report con l’indicazione delle partite che non è riuscito a riscuotere per vari motivi: quelle cioè inesigibili (per esempio, nel caso di debitore privo di beni da pignorare, ecc.).
A questo punto, l’ente creditore verifica che Equitalia abbia effettivamente fatto il possibile per il recupero delle somme in questione. Se così è, il primo cancella l’entrata dal bilancio e la porta a “perdita”.
Tale controllo triennale, tuttavia, non è mai partito effettivamente. Così, a seguito delle continue proroghe, sono state rinviate talmente tante verifiche di cartelle inesigibili da aver accumulato, in tutti questi anni, una ciclopica mole di arretrato da smaltire. Si parla di centinaia di milioni di cartelle esattoriali per 545 miliardi di euro di valore in attesa di essere definitivamente “discaricate” e portate a perdita.
Il prossimo rinvio scade il 31 dicembre 2014. Cosa succederà in tale data? A partire dal 1° gennaio 2015, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, dell’Inps, ecc. saranno inondati da così tante cartelle inesigibili da sottoporre a verifica da mandare in tilt la loro organizzazione, con paralisi delle altre attività.
Ecco perché si è deciso di gestire prima i controlli sulle cartelle più recenti (almeno quelle con qualche possibilità di recupero), per rinviare al futuro (chissà quando) quelle vecchie. La Camera ha infatti approvato il nuovo calendario di controlli (si attende ora il via libera del Senato) secondo cui: entro il 2017 Equitalia dovrebbe trasmettere a Erario, Inps ed enti territoriali i ruoli nati nel 2014, e poi si andrebbe a ritroso, verificando gli anni precedenti. Così, per esempio, nel 2018 si verificheranno i crediti del 2013, nel 2019 quelli del 2012, e così via. Addirittura, gli arretrati del 2000 saranno verificati nel lontanissimo 2031.
Ed ecco giustificata la nuova norma [1] che, per dare maggiore respiro a tale attività in nome dell’economicità dell’azione amministrativa, prevede che detti controlli si limitino solo ai crediti superiori a 300,00 euro. Per gli altri, quindi, si avrà una sorta di sanatoria di fatto.
Molte di queste riscossioni sono già su un binario morto. Ma, in questo modo, si darà ufficialità all’abbandono delle procedure di riscossione con una soglia uguale per tutti. E, scritta così, la norma rischia di dare una mano alle migliaia di evasori seriali di multe e tributi comunali, che avevano accumulato decine di cartelle: ciascuna, però, sotto i 300 euro.
(Fonte: Equitalia)

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