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Equitalia, novità per i consumatori e dubbi: chiuderà questa estate?


Fisco Ordine Informa

Equitalia è una parola che non vorremmo mai sentir nominare. La letterina bianca con le bande azzurre è una delle cose che più temiamo di ricevere a casa. Ma quali sono le ultime notizie dall’ente di riscossione? Come sta cambiando? Cosa accade di curioso o bizzarro in quegli uffici o sulle cartelle che giungono nelle case degli italiani?
Accordo con i consumatori
L’amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo, e il presidente nazionale di Adiconsum, Pietro Giordano, hanno siglato un protocollo d’intesa a livello nazionale finalizzato alla cooperazione sul territorio, in modo da rendere più semplice e rapido il rapporto con i contribuenti.
L’accordo prevede la sottoscrizione di convenzioni a livello territoriale per l’attivazione di sportelli telematici a cui gli associati potranno rivolgersi per ottenere una consulenza dedicata e la possibilità di fissare un appuntamento presso le sedi locali per risolvere le situazioni più complesse e delicate.
Il 40% dai grandi debitori
Nei primi sei mesi del 2014, sono rientrate nelle casse dello Stato tasse, imposte e sanzioni non pagate dai contribuenti per oltre 3,7 miliardi di euro. Equitalia annuncia che dalla fine del 2006 a oggi sono stati recuperati circa 59 miliardi, quasi 8 miliardi all’anno. Come si compone la popolazione dei debitori dello Stato?
Il 40% dei contribuenti in debito con il Fisco è rappresentato da chi ha debiti al di sopra dei 500.000 euro, i grandi debitori appunto. La percentuale sale a circa il 66% se si considerando i debiti superiori a 50.000 euro. Il 70% delle domande di rateizzazioni, invece, riguarda i piccoli debitori, coloro cioè che devono al Fisco meno di 5.000 euro.
475 miliardi da recuperare
Fin qui quanto riscosso da Equitalia, ma a quanto ammonta il potenziale di riscossione?
Il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, nel corso di un question time in commissione Finanze alla Camera, snocciola le cifre: 474,5 miliardi di euro, praticamente un quinto del debito pubblico italiano. Gran parte di questo importo deriva dall’evasione fiscale e il 25% dello stesso è praticamente andato perduto, poiché si tratta di debiti fiscali a carico di soggetti o società fallite.
In sostanza considerando persone fisiche, società di capitali, società di persone ed enti non commerciali, in media ogni contribuente italiano deve al Fisco quasi 12.000 euro.
La cartella da 7 centesimi
Per la serie cartelle pazze o quantomeno bizzarre, ecco una notizia da Pesaro: la titolare di una piccola azienda metalmeccanica ha da poco ricevuto una cartella esattoriale della cifra di 7 centesimi di euro, un Colosseo più una Mole antonelliana insomma.
L’imprenditrice racconta la sua strana vicenda al Resto del Carlino: “Ho ricevuto una lettera di Equitalia all’inizio di luglio. Ho deciso di andare allo sportello, dove mi hanno consegnato la cartella per cui mi avevano scritto ed è stato lo stesso impiegato di Equitalia a dirmi che avrei dovuto pagare immediatamente l’importo dovuto, perché altrimenti sarebbero saliti gli interessi, calcolati in quella cartella fino al giorno stesso in cui l’ho ritirata. Sul momento però non ho guardato l’importo – prosegue – ma ho deciso di andare in azienda, dove poi avrei effettuato il bonifico per il pagamento, come faccio abitualmente per i pagamenti della mia azienda”. Giunta a casa ecco la sorpresa e la beffa “Se il debito è di sette centesimi le spese di diritti e notifiche ammontano a 67 euro e 94 centesimi. Questa storia ha davvero dell’incredibile”.
La fine di Equitalia
Ad ogni modo questa potrebbe essere l‘ultima estate di Equitalia. No, non vuol dire che tutti i nostri debiti con il Fisco verranno condonati, ma che l’ente di riscossione verrà riformato e pare riassorbito all’interno dell’Agenzia delle Entrate.
Il Parlamento, infatti potrebbe approvare la proposta di legge per la riforma della riscossione contenuta all’interno della delega fiscale. La legge prevede che i compiti adesso attribuiti all’agente della riscossione passino direttamente sotto il controllo dell’Agenzia delle Entrate; a partire dal 2015 avremmo la Direzione Centrale per la Riscossione, all’interno della quale verrebbe trasferito almeno il 50% dei dipendenti di Equitalia. In termini economici, per i debitori del Fisco, significa che il famoso aggio di riscossione di Equitalia, non verrebbe più applicato e sarebbe sostituito da un interesse pari al tasso Euribor.
La riforma prevede inoltre la nascita del cosiddetto “mini-ruolo” che riguarderà le piccole somme, fino a 1.000-2.000 euro. Il nuovo esattore userà una linea più morbida sui debiti di piccola entità: non arriveranno immediatamente le cartelle come avviene oggi, ma un call center solleciterà il pagamento verbalmente, poi si passerà ad inviti bonari e solo in caso di necessità partirà la cartella e scatteranno le procedure esecutive della riscossione. Il debito continuerà ad esserci ma potrebbe generare meno ansia nei piccoli contribuenti.
(fonte 6sicuro)

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