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Il legislatore ha ritenuto opportuno intervenire nuovamente sulla disciplina dei contratti di lavoro a tempo determinato con l’obiettivo di rendere meno stringenti le limitazioni imposte dal cosiddetto decreto Dignità. In particolare, la nuova norma sulle causali legali, introdotta nella scorsa estate dall’art. 41-bis del decreto Sostegni-bis (dl n. 73/2021, conv. in l. n. 106/2021), ha attribuito un ruolo centrale alla contrattazione collettiva in termini di individuazione delle causali da utilizzare. Con l’accordo di rinnovo infatti del 9 marzo 2022, le parti stipulanti, Assoced, Lait e Ugl Terziario, il Ccnl Ced, Ict, professioni digitali, Stp, hanno raccolto l’opportunità di individuare, attraverso l’art. 53 del Ccnl, delle specifiche esigenze da poter apporre al contratto a tempo determinato di durata superiore ai 12 mesi (ma non eccedenti i 24 mesi) collegate alla fase di ripresa dell’economia post Covid e/o agli interventi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
(Autore: AMS)
(Fonte: ItaliaOggi)