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La Tasi spaventa gli studi


Fisco

Tasi in perdita per gli studi professionali. A causa delle lungaggini dei comuni nella pubblicazione delle delibere e della difformità di aliquote e detrazioni sul territorio i conteggi per la nuova tassa sui servizi indivisibili rischiano di diventare un labirinto per commercialisti, Caf e consulenti tributari. L’appuntamento alla cassa del 16 ottobre si avvicina. Ancora nel pieno delle dichiarazioni dei redditi (i modelli Unico 2014 vanno trasmessi entro il 30 settembre) e con i software che non sempre riescono a recepire in tempo reale le decisioni degli enti locali, i calcoli devono essere effettuati caso per caso. E nelle strutture medio- grandi, o comunque in quelle che assistono molti clienti (i quali a loro volta possono detenere immobili in più città diverse), ciò si traduce in una mole di lavoro che non sempre può essere integralmente riaddebitata ai clienti. «La confusione è massima», spiega un commercialista che preferisce restare anonimo, «per il nostro parco clienti solo la metà dei comuni interessati ha deliberato prima del 23 maggio 2014, consentendo di fare per tempo i conteggi sulla Tasi. Una buona fetta del lavoro è ancora in stand by. Una situazione di oneri senza onori, che ci costringerà a un tour de force nella prima metà di ottobre con rischi di errori che, in termini di sanzioni, ricadono su noi consulenti». Oltre al ritardo delle delibere, a complicare ulteriormente la situazione subentra la varietà di aliquote, detrazioni e sconti familiari proposte da comune a comune. I Caaf Cgil Toscana hanno reso noto ieri in una conferenza stampa che nella stessa regione vi sono 280 modi diversi di applicare la Tasi, con uffici e call center presi d’assalto dai cittadini che necessitano di informazioni e conteggi.
(Fonte: ItaliaOggi)

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