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Lo scontrino non salva l’evasore


Fisco

Anche chi fa scontrini e ricevute può essere un evasore totale. È frequente il caso di operatori economici che, nonostante l’apparente rispetto degli obblighi fiscali, omettono di presentare la dichiarazione dei redditi e restano quindi completamente sconosciuti al fisco. Si tratta di imprese e lavoratori autonomi di piccole dimensioni «che evadono attraverso sistemi elementari, occultando agevolmente le tracce dell’evasione mediante un generalizzato ricorso all’uso del contante e destinando i proventi in nero a consumi privati di difficile tracciabilità». Per ricostruire il reddito di questi soggetti la Guardia di finanza adotterà sistemi di ricostruzione indiretta del ciclo d’affari: movimentazione delle merci, utilizzo di materie prime e beni di consumo, altri elementi di fatto o documentali eventualmente rinvenuti in sede di verifica (contabilità «black» o parallela a quella ufficiale, appunti, agende, quietanze informali ecc.). È quanto spiega la Gdf in una circolare inviata nei giorni scorsi ai comandi territoriali, che reca aggiornamenti alle istruzioni sulle attività di verifica già fornite con la circolare n. 1/2008.
Strutture complesse. Gli evasori totali possono annidarsi anche in realtà imprenditoriali più strutturate. È il caso, per esempio, delle stabili organizzazioni occulte di società estere o delle imprese esterovestite (ossia formalmente localizzate all’estero ma in sostanza residenti ai fini fiscali in Italia). In questi casi, osserva la circolare, gli strumenti di ricostruzione induttiva del volume d’affari utilizzati per i piccoli non sono adeguati. La strada da seguire è invece quella di valutare caso per caso gli elementi contabili e non, instaurando un confronto collaborativo con il contribuente. In alcuni casi, i finanzieri possono concedere un più ampio termine alla società per provvedere alla consegna dei documenti richiesti.
(Fonte: ItaliaOggi)

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