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Professionisti solidali


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Il nuovo contributo di solidarietà colpisce i professionisti in pensione. Infatti, tra gli «enti gestori di previdenza obbligatoria», che sono gli enti obbligati a effettuare il nuovo prelievo, rientrano le casse professionali. Pertanto, i professionisti che nel 2014 intascheranno più di 91.070 euro in pensione (anche cumulando più pensioni) dovranno lasciare alla propria cassa di previdenza un contributo variabile tra il 6, il 12 e il 18 per cento.
Il governo ci riprova.
Il governo ci riprova con il contributo sulle pensione d’oro, una misura già prevista dalla manovra estiva del 2011 (allora si chiamava contributo di perequazione) ma dichiarata incostituzionale con sentenza n. 216/2013 della Corte costituzionale. Per superare i rilievi della Consulta (che ha censurato l’ex contributo di perequazione perché avente natura tributaria, cioè di imposta, in quanto finalizzata al risparmio di spesa pubblica ma così non rispettando i principi di uguaglianza perché applicato a una sola categoria di cittadini, cioè a soli pensionati), il ticket viene reintrodotto come contributo di solidarietà, versato in favore delle stesse gestioni previdenziali obbligatorie e non allo stato. In questo modo, dunque, potrebbe essere superato quel rilievo della Consulta avendo a sostegno, peraltro, una norma della legge finanziaria 2007 (comma 763, dell’art. 1, della legge n. 296/2006) che, sebbene riguardante la previdenza dei professionisti, vale per analogia e ha già superato in parte il vaglio costituzionale.
Fonte (ItaliaOggi)

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