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Circa 1.4 milioni di contribuenti, cioè almeno 1 su 8, dovranno restituire il bonus irpef di 80 euro percepito nel 2015. Vediamo come e perchè.
Anche quest’anno si è accesa la discussione intorno alla restituzione, per moltissimi contribuenti, del bonus Irpef di 80 euro, vediamo cosa c’è di vero e chi è già stato costretto a restituirli o lo sarà a breve. Si è calcolato infatti che almeno 1 contribuente su 8, cioè circa 1.4 milioni di persone dovranno restituire totalmente o in parte l’importo percepito durante il 2015.
Ricordiamo che il bonus Irpef di 80 euro, conosciuto anche come bonus Renzi, è stato introdotto in tutta fretta a partire dal mese di maggio 2014. Inizialmente si trattava di una misura transitoria, ma successivamente è stata resa strutturale a partire dal mese di gennaio 2015.
A chi spetta il bonus Irpef di 80 euro?
Il credito di 960 euro annuale, riproporzionato ai giorni di lavoro calcolati in base alle giornate utili ai fini Irpef, spetta a tutti i lavoratori dipendenti e assimilati con un reddito annuo lordo, al netto del reddito dell’abitazione principale e delle relative pertinenze e delle eventuali somme percepite quali premi di produzione o anticipi di TFR in busta paga, compreso fra gli 8.174 e i 24.000 €, mentre va a scendere fino a scomparire per la fascia di reddito compreso fra 24.001 e 26.000 €.
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La legge dice che il credito di circa 80 euro mensili (l’importo varia in base ai giorni del mese) deve essere inserito automaticamente in busta paga dal datore di lavoro, a meno che il lavoratore non faccia esplicita rinuncia scritta.
Restituzione bonus Irpef di 80 euro, ecco i casi principali
Durante l’anno però possono avvenire delle situazioni per cui il credito Irpef percepito mensilmente debba poi essere restituito con il conguaglio di fine anno oppure in fase di dichiarazione dei redditi. Vediamo in breve quali sono le cause principali.
La restituzione del bonus Irpef di 80 euro può avvenire nel caso in cui il lavoratore lavori tutto l’anno (quindi 365 giorni), ma non superi la soglia degli 8.174 euro lordi di reddito. Si parla in questi casi di contribuenti incapienti, che non rientrano nella tassazione IRPEF in quanto il loro reddito è inferiore alla soglia di reddito minimo. In questo caso quindi i lavoratori hanno percepito il bonus Renzi, ma non avendone diritto in quanto esclusi dalla normativa dovranno interamente restituirlo in fase di dichiarazione dei redditi o l’hanno già restituito con la busta paga di dicembre.
La restituzione potrà avvenire, totalmente o parzialmente anche nel caso in cui il lavoratore abbia percepito in tutto o in parte il credito IRPEF di 80 euro mensili, ma a fine anno il suo reddito complessivo superi la soglia dei 24.000 o dei 26.000 euro. Questo potrebbe avvenire ad esempio a causa della somma di più redditi, oppure di un aumento di livello e di stipendio ecc.
Nell’uno e nell’altro caso, in caso di dubbi iniziali, il rimedio sarebbe stato quello di presentare una rinuncia scritta al bonus Renzi sin dall’inizio del 2015. A fine anno chi dopo aver fatto rinuncia fosse rientrato comunque nelle soglie di reddito previste, avrebbe comunque potuto recuperare l’intera somma di 960 euro (o parte di essa), nella busta paga di dicembre o tramite dichiarazione dei redditi 2016.
(Autore: Antonio Maroscia)
(Fonte: Lavoro&Diritti)