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Rottamazione Bis 2017 – Al vaglio del Governo la riapertura della procedura di regolarizzazione agevolata


Ordine Informa

E’ al vaglio del Governo la riapertura della definizione agevolata delle cartelle esattoriali.
Ma facciamo un passo indietro.
Cos’è la rottamazione delle cartelle esattoriali
La rottamazione delle cartelle esattoriali, prevista per l’anno 2017, è la possibilità concessa ai contribuenti, di poter richiedere la definizione agevolata dei debiti Equitalia e non, notificati dal 2000 al 31 dicembre 2016, ma non pagati entro i consueti 60 giorni.
Attraverso questa definizione agevolata, i contribuenti (ovvero famiglie, imprese e professionisti) hanno la possibilità di cancellare i propri debiti, pagando la cartella di pagamento con abbuono di interessi, sanzioni e more.
La prima fase della rottamazione 2017​
La prima fase della rottamazione 2017, conclusasi ad aprile del corrente anno, prevedeva quanto segue:
• invio del modulo di domanda di adesione entro il 21 aprile 2017,
• indicazione, nel modulo, della modalità con cui pagare la nuova cartella scontata: se in un’unica soluzione o a rate,
• comunicazione, da parte di Equitalia, del piano di rientro, commisurato alla capacità finanziaria dei debitore, riportante sia l’importo totale del dovuto che l’importo e la data di scadenza delle singole rate.
Per coloro i quali avevano scelto di pagare con la formula della rateazione, va precisato che le rate sono comprensive degli interessi; va inoltre precisato che l’importo della rottamazione delle cartelle Equitalia può essere pagato in massimo 5 rate, di cui il 70% di quanto dovuto andrebbe pagato entro il 31 dicembre 2017 ed il restante 30% entro settembre 2018, secondo il seguente calendario delle scadenze:
• prima rata 24% entro luglio 2017 (confermata al 31 del mese),
• seconda rata 23% entro settembre 2017 (che sarà differita al 2 ottobre, ovvero al primo giorno feriale),
• terza rata 23% entro novembre 2017,
• quarta rata 15% entro aprile 2018,
• quinta rata 15% entro settembre 2018.
La seconda fase della rottamazione 2017 cd rottamazione-bis al v aglio del Governo
Ad oggi si profila una seconda fase, ossia la riapertura della rottamazione delle cartelle di Equitalia. L’ipotesi cui starebbe lavorando il Governo prevede la possibilità di aprire le porte della definizione agevolata senza il pagamento di sanzioni e interessi anche a quanti, tra imprese e cittadini, hanno ricevuto un ruolo nei primi quattro mesi del 2017.
Scopo della rottamazione-bis sarebbe consentire all’Erario di recuperare complessivamente nel 2018 e nel 2019 circa 1,5 miliardi di euro che potrebbero essere destinati a finanziare gli interventi sul mercato del lavoro ed in particolare le assunzioni dei giovani.
Il “ripescaggio dei soggetti esclusi”, il cui numero sarà contenuto, dovrebbe riguardare:
• i contribuenti che hanno commesso errori nella presentazione o compilazione dell’istanza di adesione nella prima fase della rottamazione,
• i contribuenti che non erano in regola con i vecchi piani di rateizzazione dei loro debiti, e quindi esclusi dalla prima rottamazione,
• i contribuenti che hanno ricevuto un ruolo nei primi quattro mesi del 2017.
La rottamazione-bis, che si precisa essere al momento solo un’ipotesi allo studio del Governo, probabilmente sarà inserita nella Legge di Bilancio 2018 la quale dovrà essere approvata da Palazzo Chigi entro il prossimo 20 ottobre. Si presume che sarà possibile presentare la domanda di definizione agevolata dei ruoli entro il 31 ottobre 2017. Ne consegue pertanto che l’agente della riscossione avrebbe tempo fino al 31 dicembre 2017 per comunicare al contribuente, inviando i relativi bollettini di pagamento delle dovute rate, l’importo del debito effettivamente risultante.
Intanto, la prima fase della rottamazione va avanti e, a seguito della prossima scadenza per il pagamento della seconda rata, fissata al 2 ottobre, sarà interessante capire se verrà confermato il trend positivo, dei primi incassi della definizione agevolata che a fine luglio, tra unica rata e primo appuntamento con la dilazione massima in 5 rate, ha assicurato circa 1,8 miliardi di euro allo Stato.

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