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Svizzera, addio segreto bancario


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Scambio automatico di informazioni fiscali anche con la Svizzera. La confederazione elvetica si è impegnata a recepire il modello di cooperazione amministrativa messo a punto dall’Ocse e già firmato da 44 Paesi «early adopters» il 19 marzo scorso. Un passaggio, quello avvenuto ieri a Parigi con la firma della dichiarazione di intenti, di portata storica, ma già nell’aria da diverso tempo. Il segreto bancario non sarà più un tabù per le amministrazioni finanziarie (inclusa quella italiana) interessate a conoscere i capitali detenuti nei cantoni dai propri contribuenti: la Svizzera si è impegnata a praticare lo scambio di dati con le tax authorities dell’area Ocse, ritenendo che le modalità prospettate fossero in linea con le condizioni fissate lo scorso anno a livello nazionale. Al gruppo si è unito anche Singapore, altro importante centro finanziario.
La tempistica resta ancora da definire, dal momento che l’accordo-quadro necessiterà di numerose intese bilaterali e multilaterali, oltre che di provvedimenti legislativi e amministrativi per ogni nazione coinvolta. Secondo il cronoprogramma che si sono dati i 44 governi primi firmatari, tuttavia, lo scambio vero e proprio di dati fiscali dovrebbe partire in due tranche: entro il mese di settembre 2017 le banche dovranno trasmettere all’amministrazione finanziaria nazionale i rapporti costituiti dal 1° gennaio 2016 e quelli preesistenti intestati a persone fisiche di maggiore rilevanza («individual high value accounts»). Entro il settembre 2018, invece, toccherà ai conti personali di minore importo e a quelli intestati a società.
(fonte Italia Oggi)

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