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Torna a crescere il contenzioso tributario


Fisco

Torna a crescere il contenzioso tributario nel primo trimestre 2015. Nel periodo gennaio–marzo le cause fiscali avviate presso le Ctp e Ctr italiane sono state 78.992, facendo segnare un aumento complessivo del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il balzo maggiore si registra in appello, dove l’incremento è stato del 21,8%. Stabile invece il numero di controversie definite: nei primi tre mesi dell’anno i giudici tributari hanno deciso 81.208 cause (+0,4% rispetto al 2014). È quanto rende noto il Dipartimento delle finanze nel bollettino trimestrale sul contenzioso tributario, pubblicato ieri. Si conferma così la tendenza al rialzo della «litigiosità fiscale» già manifestata sul finire del 2014, seppur in uno scenario che ha visto calare il numero dei ricorsi in sei degli ultimi otto trimestri.

Giacenze. Nonostante il ritorno al segno più dei nuovi contenziosi, la produttività delle commissioni ha consentito nel trimestre di limare leggermente al ribasso il numero delle cause pendenti. Alla data del 31 marzo 2015 risultavano aperti nel complesso 570.282 fascicoli, vale a dire lo 0,4% in meno rispetto ai 572.498 del 31 dicembre 2014 e il 9% in meno rispetto ai 626.557 registrati al 31 marzo 2014.
Valore. Al maggior numero di ricorsi presentati si accompagna un maggior valore economico contestato in Ctp (6,39 miliardi di euro, +17%). Ma a salire è stato anche l’importo medio delle singole cause, attestatosi in primo grado a 105 mila euro (+16% rispetto ai 90 mila del 2014). È interessante notare come il 68% dei gravami riguarda contestazioni di importo inferiore o uguale a 20 mila euro, ossia cause che in futuro, dopo l’approvazione del decreto sul contenzioso tributario attuativo della legge n. 23/2014, dovranno obbligatoriamente passare dal filtro del reclamo/mediazione (oggi limitato solo alle Entrate).

(Fonte: ItaliaOggi)

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