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Limite all’uso del contante per i turisti stranieri legato al paese di provenienza. Un emendamento nel Decreto competitività n. 91/2014 approvato ieri in Senato
Il decreto competitività,8 D.L. 91/2014 del 24.6.2014, in fase di conversione in legge, è stato approvato con modifiche in Senato e passa ora alla discussione della Camera portando con se importanti novità . Sono stati infatti approvati alcuni emendamenti in materia di ACE, OPA e limiti all’uso del contante .
Quest’ultimo, giunto in sordina , sta già facendo discutere perché si tratta di una modifica alla deroga nell’uso del contante prevista per i turisti dei paesi europei, materia nella quale già si scontrano visioni diverse tra chi difende la liberta individuale e la semplificazione e chi vuol invece far prevalere un controllo serrato sull’uso del contante in nome della lotta all’evasione fiscale e dell’antiriciclaggio. Vediamo di cosa si tratta.
USO CONTANTE per turisti UE : vale la soglia del paese d’origine
In materia di pagamenti con contanti, per i quali ricordiamo in Italia vale il limite dei 999,99 euro ( introdotto dal Decreto Salvaitalia del governo Monti) i cittadini dell’Unione europea per gli acquisti al dettaglio godono di un’ ampia deroga . Nell’acquisto di beni e servizi da commercianti, esercenti e agenzie di viaggio, nell’ottica di favorire gli scambi commerciali legati al turismo, ai cittadini della UE e dello Spazio Economico Europeo (Liechtenstein, Islanda, e Norvegia) in questo momento è infatti permesso sforare, pagando in contanti somme fino a 15.000 euro.
Il Decreto competitività, se approvato in questa forma anche alla Camera, introduce ora invece soglie diverse per l’uso dei contanti a seconda del paese di origine del turista che effettua il pagamento.
In ogni paese europeo però la soglia è diversa, ad esempio:
• In Danimarca 13.400 euro
• in Slovenia e Belgio 15.000 mila euro
• in Spagna 2500 euro
• in Francia 3000 euro
• in Grecia 1500 euro,
mentre in Germania e Olanda non c’è nessun limite all’uso dei contanti.
Questo comporterà indubbie difficoltà per gli operatori commerciali , che sempre che la norma vada in vigore , saranno costretti a verifiche continue per applicare la legge in 27 modi diversi ( pari al numero di Paesi interessati alla norma) , a seconda nella nazionalità del loro cliente.
Tra l’altro la deroga già oggi richiede agli operatori una specifica procedura , una sorta di schedatura del cliente per poter accettare il suo pagamento in contanti ( comunicazione preventiva all’Agenzia e raccolta di copia del documento di identità del cliente ad ogni transazione).
Niente di drammatico, certo, ma ogni adempimento in più appesantisce il lavoro di operatori già al limite di sopportazione per difficoltà economiche legate alla crisi oltre che per l’alta pressione fiscale e, appunto, per sempre nuove complicazioni burocratiche.
(Fonte: Fisco e Tasse)